Durante la mia infanzia, che è stata piuttosto solitaria, ho sperimentato più volte la ‘presenza’ di personaggi invisibili che mi accompagnavano con costanza per un certo periodo di tempo. Questi personaggi potevano essere puramente immaginari, o anche storici.
Per lo più si trattava di artisti, o di uomini e donne dalla vita avventurosa che mi incoraggiavano a vincere la mia abnorme timidezza.
Con questi esseri vivevo una parte della mia vita quotidiana e inventavo anche straordinarie vicende, sempre nuove e affascinanti.
Non ho mai dato grande importanza a queste esperienze prima del 1999, quando ho deciso di scrivere ciò che si presentava alla mia mente. È nata così ‘La voce ritrovata’, riscritta e pubblicata per la seconda volta nel 2014 (Edizioni Ulivo). Questa seconda versione ha vinto una targa speciale della giuria al premio Stresa Letteraria 2015. Nel 2016 ha fatto seguito ‘Il sentiero delle dee velate’ (Edizioni Macchione) che ha vinto quello stesso anno il Premio Guido Morselli.
Con la pubblicazione di ‘Il manoscritto di Clavel’ per il quale ho scelto, data la situazione creata dall’emergenza pandemia, una piattaforma di self publishing, sono entrata in una fase più attiva del lavoro sulle figure del mio inconscio. Non a caso il mio protagonista stavolta è un uomo…